Pos obbligatorio per professionisti con volume di affari superiore a 200 mila euro.
In vigore l'obbligo del Pos per i professionisti: senza sanzioni e con polemiche
I professionisti, con volume di affari superiore a 200 mila euro, dal primo gennaio dovranno accettare i pagamenti in moneta elettronica tramite carta di credito, ma non esiste al momento una sanzione per chi non fosse in grado di provvedere. Intanto R.ete. Italia chiede al governo di rinviare la misura
A decorrere dal primo gennaio, i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, compresi quelli professionali, con un fatturato superiore a 200 mila euro, dovranno accettare anche pagamenti effettuati attraverso moneta elettronica. In sostanza, stando al dettato della legge 221/2012, andranno installati dei ‘Pos', vale a dire i terminali abilitati a scaricare i pagamenti delle parcelle dalle carte di credito (bancomat ma anche carte convenzionali e prepagate) direttamente sul conto corrente. La ratio della disposizione è evidente: aumentare la tracciabilità delle transazioni di denaro professionali.
Com'era prevedibile l'obbligo ha fatto scattare una levata di scudi da parte delle categorie. R.ete. Imprese Italia, che rappresenta le cinque principali organizzazioni datoriali della piccola e media impresa, è severa: «È un obbligo cui è impossibile adeguarsi, vista l'insostenibilità dell'installazione immediata dei milioni di Pos necessari».
Per R.ete. Imprese, la nuova normativa «imporrà nuovi gravi oneri alle imprese, in quanto, oltre all'obbligo di pagamento delle spese di attivazione del Pos, queste subiranno gli ulteriori costi di gestione che andranno ad aggravare i loro costi fissi. A ciò si aggiungeranno, ovviamente, le commissioni su ogni transazione la cui riduzione, peraltro, era un impegno preciso che avrebbe dovuto concretizzarsi in un decreto di cui si è persa traccia».
Insomma, fatta salva la necessità di modernizzare i sistemi di pagamento ed aumentare l'efficienza del sistema produttivo, per l”associazione delle associazioni' l'utilizzo della moneta elettronica avrebbe dovuto, almeno, essere diffuso tramite una distribuzione equilibrata fra costi e benefici a carico dei soggetti interessati.
L'appello al governo è chiaro: «Rinviare l'entrata in vigore della norma per tutte le imprese, e di studiare una soluzione che favorisca la diffusione della moneta elettronica attraverso un abbassamento dei costi di utilizzo, per le imprese e per i cittadini».
A dire il vero però, in pieno stile legislativo italico, la legge non prevede sanzioni per chi non si dota del Pos e non è in grado di accettare pagamenti con il bancomat. E del resto i professionisti già da tempo obiettano che non farebbero largo uso del Pos anche perché sopra ai mille euro c'è già l'obbligo di utilizzo di un sistema tracciabile.
Si attende comunque un decreto emanato dal ministero dello Sviluppo economico con il ministero dell'Economia, che deve disporre importi minimi, modalità, termini e l'obbligo di accettare ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologia mobile. In mancanza di tale decreto la scadenza tacitamente slitta per manca di regole!
Staremo a vedere. L'impressione, ancora una volta, è quella di un provvedimento che cambia tutto senza cambiare niente.
http://www.fiscoetasse.com
06-01-2014 19:00
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